lunedì 2 giugno 2014

SOCIAL, PRIVACY E PREVENZIONE DEI SUICIDI

Le nuove tecnologie della comunicazione hanno rivoluzionato molti settori, compreso quello della salute e della prevenzione.  
Nel caso dei siuicidi infatti, la prevenzione continua ad essere una sfida per i medici: i social media come potrebbero aiutare?

E' evidente che qualsiasi post, qualsiasi immagine pubblicata, una frase o un particolare aforisma condiviso con i propri amici, rappresentano uno stato d'animo, un mood...Le interazioni che soprattutto i giovani hanno in rete sono l'occasione per "tracciare" il loro stato d'animo, opinioni e, eventualmente, piani di suicidio
In realtà sono già stati registrati casi in cui si è riusicti ad intercettare e trattare potenziali suicidi, proprio grazie ad intuizioni nate da una lettura scientifica e medica di alcune interazioni social (Ogburn, Messias e Buckley 2011).

Attenzione però che deve trattarsi di intepretazioni fatte solo da professionisti, altrimenti ogni faccina triste potrebbe scatenare inutili allarmisimi...

Infatti la maggior parte degli aggiornamenti di stato è da considerarsi innocua; ma a volte le persone con malattia mentale possono usare i social proprio per lanciare un grido d'allarme o una richiesta d'aiuto  

Naturalmente subentrano problemi di privacy connessi con la possibilità di concedere ai medici l'accesso a dati personali e a materiale privato; ma quando una vita è potenzialmente in pericolo fino dove possiamo spingerci? La tutela della privacy o la tutela di una vita? 

Ebbene proprio Facebook, il social con piu' utenti al mondo, dopo i tanti casi di suicidi annunciati sulla sua bacheca ha deciso di correre in aiuto degli utenti in difficoltà psicologica e ha predisposto un'apposita sezione per la segnalazione di situazioni di pericolo 
Come? Ha stretto un accordo con Samaritans, un’associazione del Regno Unito che si occupa della prevenzione dei suicidi. L'iniziativa - nata dopo i tanti casi di suicidio annunciati sulla bacheca del social network - si concretizza in un'apposita sezione per la segnalazione di casi di pericolo. Nella pagina vengono fornite a supporto alcune risorse per aiutare gli utenti a capire meglio quali siano i segnali dei comportamenti a rischio. 

Google non è da meno: in aprile 2010 ha aggiunto una funzione per il suo motore di ricerca negli Stati Uniti che visualizza l'immagine di un telefono rosso ed il numero di telefono, che appaiono come ancora di salvezza proprio quando le persone sono alla ricerca di argomenti correlati al suicidio

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