Prendo spunto dalla lettera di Sara Taney Humphreys attrice e scrittrice, ex ragazza grassa, indirizzata al Ceo di Abercrombie, Mike Jeffries, per aggiungere anche un mio personale pensiero in merito alla infelice uscita di costui: "...In ogni scuola ci sono i ragazzi popolari e fighi, e poi quelli non così tanto fighi. E,
dovendo essere sinceri, noi ci occupiamo dei ragazzi fighi, quei
ragazzi attraenti che hanno un certo tipo di atteggiamento e un sacco di
amici. Molte persone, semplicemente, non entrano nei nostri vestiti e
non ci entreranno mai. Escludiamo della gente? Certamente..."
La lettera merita di essere letta tutta, ne cito solo qualche passaggio
Boicottare un marchio come Abercrombie è possibile?
Sicuramente lo meriterebbe e forse non solo per i già validi motivi fatti presenti nella lettera di Sara Taney Humphreys, ma pr ragioni ancor piu' gravi ( se queste già non bastassero)
Ci sono marchi che dettano regole stabilendo cosa ci rende cool o trendy. I nostri figli indossano capi che non scelgono, che credono di amare, ma che in realtà vengono loro imposti. Certo è sempre stato così, ogni generazione si è indentificata con un proprio look, con la propria musica e così via, ma ciò che oggi ritengo sia fuori luogo e non tollerabile è che certe mode abbiano costi pazzeschi e che noi per primi accettiamo di vestire i nostri figli con capi che costano il piu' delle volte metà dello stipendio di un operaio. Ne siamo consapevoli e lo facciamo di proposito con la falsa illusione di tenere i nostri figli lontani da problematiche che non vorremmo li riguardassero, come l'attuale situazione di disagio economico e sociale.
Non è così purtroppo, prima o poi dovranno cozzarci contro e noi non li abbiamo preparati, li mandiamo allo sbaraglio, convinti che basti una felpa Abercrombie a fare loro da scudo di protezione.
E' così che creiamo degli infelici, degli insoddisfatti, degli individui incapaci di scegliere, privi di qualsiasi pensiero autonomo e propositivo. Credevano di essere fighi...
Non sarà facile fargli capire che l'essere figo è la prerogativa di colui che è libero di scegliere.
E' evidente che ragazzi belli con un fisico perfetto e statuario sono ideali per promuovere un linea di abbigliamento, ma non per promuovere l'idea dell'essere "giusti", "in" e "cool".
L'esclusività di una linea di abbigliamento rende "fighi"? Caro Mr.Jeffries se tutto fosse così semplice!
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