lunedì 22 luglio 2013

IL BUIO OLTRE LA SIEPE - STORIE DI CORAGGIO


"...Volevo che tu imparassi una cosa: volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo con il fucile in mano. 
Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare fino in fondo,qualsiasi cosa succeda. 
E' raro vincere, in questi casi, ma qualche volta si vince..."
                                                                                                                                  Harper Lee




Mia madre soffre di alzheimer e per uno strano scherzo del destino affronto questa sua malattia
ponendomi anch'io in uno stato di incoscienza e perdita della memoria per tutto quello che riguarda ricordi legati ai momenti della vita trascorsi insieme.
Spesso mi rendo conto di aver rimosso molti episodi e capita soprattutto quando ritrovo un libro
letto e commentato con lei, o rivedo un film o semplicemente uso oggetti della quotidianità...
Mia madre mi ha insegnato ad amare la lettura, il cinema, l'arte, ma soprattutto ad "innamorarmi delle diversità" apprezzandole come un "valore aggiunto" che arrichisce uomini e popoli.
Per fare questo ho imparato da lei il coraggio

Ebbene sempre per puro caso l'insegnante di lettere di mia figlia le assegna come compito la lettura
del libro di Harper Lee, "Il buio oltre la siepe"
Ecco un flash che ha riacceso i miei ricordi di bambina, quando mia madre mi illustrava la storia di Scout e di suo padre, l'onesto avvocato Atticus Finch...Una storia fatta di accuse ingiuste, razzismo, violenza, viltà e coraggio.
E ancora di piu'ricordo la passione comune per quel film in bianco e nero interpretato da Gregory Peck, di cui entrambe eravamo "innamorate".
Rigirando tra le mani il libro acquistato da mia figlia scopro che oggi è ritornato in auge grazie
a Barack Obama, che il 17 luglio 2009 a New York durante le celebrazioni per il centesimo anniversario della NAACP,  la National Association for the Advancement of Colored People, con coraggio pronunciò una frase tratta dal libro di Harper Lee.
"...Ho avuto la mia parte di guai. Avrei facilmente potuto guastarmi. Quando guido per Harlem o nei quartieri del South Side di Chicago, quando vedo i ragazzi all’angolo, dico: Quello potrei essere io se Dio non mi avesse aiutato."

Ma cosa è cambiato oggi da quel lontano 1960, quando l'autrice meritò anche il premio Pulitzer?
Un uomo di colore è diventato Presidente degli Stati Uniti, a Nelson Mandela è stato assegnato il nobel per la pace nel 1993....una cittadina italiana di colore viene nominata Ministro dell'Integrazione...

Mi viene da dire che  però NULLA E' CAMBIATO
Quella che rimane inalterata è la paura del "diverso".
 Perchè?
Perchè non ne abbiamo il controllo.
Continuiamo a vederlo  come minaccia e pericolo per tutto ciò che abbiamo coltivato nel nostro orto.
...ma non devo dimenticare che mamma mi aveva insegnato che non esistono orti perfetti, ma solo contadini perfetti, capaci di seminare e raccogliere frutti da condividere con altri contadini perfetti, che a loro volta semineranno e produrranno nuovi frutti con diverse forme e diversi nomi, ma  altrettanto nutrienti e preziosi.

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